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CNR Comunicato 20 aprile 2022 Posizionamento non ottimale del CNR nella VQR 2015-2019: quali le ragioni?

 

Il 13 aprile l’ANVUR ha pubblicato i primi sintetici risultati della VQR 2015-2019 riguardante 98 Università, 14 Enti di Ricerca vigilati dal MUR ed altre 22 Istituzioni di ricerca che hanno partecipato alla valutazione su base volontaria.

Così come comunicato dalla presidente Carrozza con l’e-mail dello scorso 14 aprile, dai primi dati si registra un buon risultato del CNR per quanto riguarda gli indicatori di Terza Missione (il CNR si posiziona al 5° posto su un totale di 13 EPR) ma emerge “un posizionamento non ottimale del CNR” per quanto riguarda la qualità dei prodotti della ricerca, dato che il CNR si classifica solo al 10° posto in base all’indicatore R1e2 su un totale di 14 EPR.

Come ipotizzato dalla stessa Presidente, il risultato non soddisfacente del CNR nella qualità dei prodotti della ricerca dipende, almeno in parte, da “un non completo trasferimento dei prodotti della ricerca” dato che, dai dati pubblicati dall’ANVUR, risulta che il CNR, unico tra tutti gli EPR, non ha conferito tutti i prodotti attesi e che, ai sensi dell’art. 6 del  Bando VQR 2015-2019, ogni prodotto mancante riceve automaticamente una valutazione di “scarsa rilevanza”. In particolare, il CNR non ha conferito 1.177 prodotti della ricerca, pari a quasi il 9% del numero totale di prodotti (13.512) che avrebbe dovuto conferire.

Non sappiamo con certezza quali siano le cause del mancato conferimento di un numero così alto di prodotti della ricerca ma non possiamo dimenticare che l’8 luglio scorso, a ridosso del termine ultimo per il conferimento dei prodotti della ricerca, inviammo alla presidente Carrozza (e per conoscenza alla Dirigente dell’Ufficio Programmazione e Grant Office) una lettera nella quale segnalavamo che “da alcune differenti fonti, anche vicine alla Direzione di numerosi Istituti”, avevamo appreso che si erano registrate “difficoltà tecniche nel trasferimento dalla piattaforma appositamente predisposta dal CNR a quella ufficiale di CINECA dei prodotti della ricerca da sottoporre alla prossima VQR”.

Tali difficoltà tecniche avrebbero colpito “prodotti selezionati da numerosi Istituti afferenti, in particolare, al DIITET, al DSFTM e al DSU” che non era stato ancora possibile trasferire sulla Piattaforma di CINECA, per un totale “di circa 1.400 – 1.500 prodotti (il 10% circa del numero massimo di prodotti che l’Ente deve sottoporre alla VQR)”, numeri quasi profetici, essendo molto simili a quanto riportato dall’ANVUR.

Nessuna smentita alla nostra lettera ci è mai pervenuta dal CNR, cosa che rende estremamente plausibile l’ipotesi che il mancato conferimento dei 1.177 prodotti della ricerca, ed il conseguente “posizionamento non ottimale” del CNR per quanto riguarda la qualità dei prodotti della ricerca, dipendano, almeno prevalentemente, proprio dai problemi tecnici causati dalla piattaforma informatica predisposta dall’Ente e non dalla ridotta produttività di un elevato numero di ricercatori del CNR, cosa che invece la presidente Carrozza lascia intendere nella sua email quando scrive che “la VQR ci aiuta a capire che dobbiamo lavorare sulla qualità della ricerca, e sul fronte del reclutamento, per riuscire a potenziare e far salire ancora il livello delle nostre performance scientifiche”.

È evidente, quindi, che per evitare diagnosi errate (che potrebbero portare a terapie fuori bersaglio) è cruciale accertarsi della causa reale del mancato trasferimento di tanti prodotti della ricerca e del conseguente “posizionamento non ottimale” del CNR.

 

Gianpaolo Pulcini

Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR

 

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